I cambiamenti climatici vengono definiti come una serie di variazioni a lungo termine delle temperature e dei modelli metereologici.

A partire dal 19° secolo, le attività umane connesse alla costruzione delle industrie per i beni primari hanno reso sempre più necessario l’utilizzo dei combustibili fossili come il carbone, petrolio e gas e ciò genera emissioni di gas serra che agiscono come una nube intorno alla Terra, trattenendo il calore del sole e innalzando le temperature.

Secondo un report del “Centro Regionale dell’Informazione delle NAZIONI UNITE”, la Terra attualmente è di 1,1°C più calda e l’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato: la siccità aumenta, scarsità di acqua, incendi gravi, inondazioni, innalzamento dei livelli del mare, scioglimento dei ghiacci e altri fenomeni catastrofici sono solo l’inizio di un lento decadimento del pianeta.

Quali possono essere le soluzioni?

Per i sistemi energetici, passare dai combustibili fossili a energie rinnovabili come quella solare ed eolica ridurrà le emissioni.

 Si stima, infatti, che passando a questi nuovi sistemi energetici entro il 2050, nelle aspettative migliori si avrà emissione quasi zero ma almeno la metà delle riduzioni dovrà essere effettuata nel 2030 per mantenere il riscaldamento al di sotto dei 1,5°C.

Il passaggio ad un’energia pulita, però, richiede i suoi costi, soprattutto a governi ed imprese ma l’inazione climatica avrà un costo ancora maggiore se non si interviene nell’immediato.